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Dott.ssa Teresa Furino
Psicologa - Psicoterapeuta (Treviso)

Disturbi d'ansia in età evolutiva

I DISTURBI D'ANSIA IN ETA' EVOLUTIVA



Anche i bambini possono sperimentare forme d'ansia, non si tratta solo di una prerogativa degli adulti, con la differenza che i bambini hanno difficoltà ad avere una piena comprensione e consapevolezza di ciò che stanno sperimentando. 

Stati transitori di timore o preoccupazione possono caratterizzare il normale sviluppo del bambino e la loro presenza non è necessariamente segno di patologia. Risulta, pertanto, importante capire quando questo stato di apprensione è una normale reazione ad un processo di crescita e adattamento e quando invece può essere segnale di un disagio più profondo. In generale è possibile affermare che, quando lo stato ansioso del bambino perdura nel tempo e si caratterizza per una certa intensità, influendo in maniera notevolmente negativa sulla sua vita (ad es. difficoltà nel sonno, a scuola, nel separarsi dai genitori), è il caso di procedere con un approfondimento della situazione, onde evitare lo strutturarsi di un quadro patologico.

E' possibile classificare i problemi d'ansia in età avolutiva nel seguente modo:
  • Disturbo d'ansia da separazione: l'ansia di separazione  nello sviluppo precoce è normale, in quanto essendo mammiferi, abbiamo bisogno della vicinanza delle figure di attaccamento per sopravvivere, fino a quando non saremo autonomi. Le ansie di separazione aumentano più o meno fino a 3 anni, con progressiva riduzione ai 5 anni. In alcuni bambini il superamento di tali ansie, però, può essere più lento e/o difficoltoso. Si parla di un vero e proprio disturbo quando il bambino tende ad avere una reazione emotiva inadeguata per la sua età, manifestando ansia eccessiva quando si deve separare dalle figure di attaccamento. Tale ansia si può manifestare con il rifiuto di frequenza scolastica o di allontanarsi da casa; il rifiuto a stare a casa da solo, dormire da solo, dormire fuori casa senza le figure di attaccamento,  con frequenti incubi su temi di separazione, frequenti lamentele somatiche in occasione di separazioni reali o temute. il disturbo può essere caratterizzato da reazioni di ritiro, apatia, tristezza dopo separazione,  paura degli animali, dei mostri, del buio, dei rapinatori, ladri, rapimenti, incidenti, viaggi, in genere i pericoli per l’integrità della famiglia, preoccupazioni sulla morte o poter morire,  a volte rabbia ed agitazione.
  • Disturbo di panico:  è caratterizzato dall'insorgere improvviso di uno stato dí intensa paura o terrore, spesso associato ad un senso di pericolo imminente o di minaccia. La sintomatologia è simile a quella adulta, con sintomi fisici più frequenti di quelli cognitivi. Anche nel bambino l'attacco di panico si definisce dalla comparsa improvvisa di una sensazione di panico, accompagnata da un crescendo di sintomi fisici e cognitivi, che raggiungono l'apice nell'arco di pochi minuti. La sintomatologia è caratterizzata da:  palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, Sensazioni di sbandamento e di svenimento, brividi, senso di calore, parestesie, derealizzazione, depersonalizzazione, paura di perdere controllo, di diventare matto, paura di morire. In generale fino ai 10 anni prevalgono i sintomi fisici, mentre a partire dai 10-12 anni compaiono anche i sintomi cognitivi. 
  • Mutismo selettivo: si caratterizza per una persistente incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche, mentre in altre situazioni (generalmente familiari) è possibile parlare. Il 90% delle forme di mutismo selettivo sono associate a fobia sociale, e probabilmente ne sono una modalità di espressione clinica. Si presenta in genere prima dei 5 anni di età, anche se non sempre è clinicamente evidente. Può durare mesi o anni, oppure cronicizzarsi, nelle forme con più grave fobia sociale. La manifestazioni associate al mutismo selettivo possono comprendere eccessiva timidezza, imbarazzo ed isolamento sociale, comportamenti oppositivi ed eccessi di collera. 
  • Fobia specifica: le fobie sono paure "intense e circoscritte”, che hanno un’elevata specificità per una determinata fase dello sviluppo. Sono costituite da una paura specifica ed intensa di un oggetto, di un animale, di una situazione, di un evento sociale o di uno naturale. Sono persistenti, sproporzionate e irrazionali e rispetto alle comuni paure, la reazione emotiva è più intensa e il confronto con l’oggetto/situazione causa malessere significativo. Tale malessere è così invalidante da spingere il bambino ad evitare attivamente tutte le situazioni che potenzialmente lo porterebbero a contatto con lo stimolo fobico. 
  • Disturbo d'ansia sociale (fobia sociale): caratterizzata da un marcato e persistente timore di situazioni sociali o prestazionali che possono creare imbarazzo; l’esposizione a tali situazione determina una risposta ansiosa immediata, che può assumere le caratteristiche di un attacco di panico situazionale. L’ansia anticipatoria di situazioni sociali comporta l’adozione di strategie di evitamento. Il quadro clinico complessivo (ansia anticipatoria, strategie di evitamento, crisi di ansia acuta) rappresenta un significativo motivo di interferenza nelle normali attività della vita quotidiana. L’ansia sociale può manifestarsi solo con pianto, agitazione, reazioni di paralisi, o fuga. Nei più giovani può mancare la consapevolezza della irragionevolezza della condotta fobica. La durata delle manifestazioni fobiche è almeno 6 mesi (una fase di più intensa timidezza fa parte delle possibilità dello sviluppo normale). E' associata a ipersensibilità alla critica, al rifiuto, alla valutazione negativa;  difficoltà nell’esprimere opinioni o prese di posizione (bassa assertività); bassa autostima e sentimenti di inferiorità; visione persecutoria del mondo esterno. 
  • Disturbo d'ansia generalizzata: caratterizzato da uno stato di eccessiva ansia e di preoccupazione immotivata ed irrealistica; questo stato emotivo non è riconducibile a specifici stimoli ambientali. Alcune situazioni possono accentuare l'ansia che sarebbe però presente anche in assenza di tali avvenimenti. Il bambino presenta spesso concomitanti manifestazioni somatiche (malesseri di vario tipo), un'eccessiva tensione e preoccupazione riguardo al proprio comportamento e richiede continue rassicurazioni senza le quali non riesce a portare a termine i propri impegni. Sintomi associati: tremori, contratture, scosse, dolenzia o dolorabilità muscolare. Frequenti sintomi somatici: sudorazione, bocca secca, nausea, diarrea, pollachiuria, nodo alla gola; esagerate reazioni di allarme e iperarousal vegetativo (tachicardia, dispnea, vertigini).Nella metà dei casi il disturbo esordisce nell’infanzia o in adolescenza. Nei bambini particolare prevalenza di ansia prestazionale in generale, ma soprattutto preoccupazioni scolastiche. Timori per puntualità, per eventi catastrofici (terremoti, guerre). Spesso i bambini sono conformisti, perfezionisti, insicuri. Richiedono continuamente rassicurazioni o ricercano l’approvazione degli adulti.

In base alla severità della sintomatologia e a quanto essa incide sulla qualità della vita del bambino è possibile ipotizzare diverse possibilità di trattamento quali percorsi psicoeducativi, psicoterapia e trattamento farmacologico. 

Dott.ssa Teresa Furino 
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